Testo della News:
* di Piero Rustico, presidente dell’Arciconfraternita S. Maria Maggiore

Dopo la pandemia, che ha provocato tanto disagio e che sta gravando pesantemente sulla condizione sociale, culturale ed economica anche della nostra comunità cittadina, l’attuale assurda guerra in Ucraina ha portato in noi tutti una profonda amarezza ed una angosciosa preoccupazione per la distruzione e le vittime innocenti che sta seminando e per gli sbocchi imprevedibili verso cui può condurre l’umanità intera.
In sintonia con i ripetuti appelli dei Vescovi siciliani e del nostro Vescovo in particolare, che ha auspicato che durante la Settimana Santa non ci siano fuochi d’artificio “in segno di solidarietà alle vittime della guerra”, l’Arciconfraternita - pur nella fedeltà alla plurisecolare tradizione della Settimana Santa ispicese, oggi riconosciuta tra le eredità immateriali tutelate dall’Unesco – ha deciso, concordemente con il Parroco, di fare assumere alla festa e ai riti della Settimana Santa di quest’anno uno stile austero, conforme alla tragica situazione, ridimensionando manifestazioni di folclore e invitando i credenti a una più generosa e concreta solidarietà verso i fratelli vittime della guerra e i profughi, specie quelli che hanno trovato rifugio nel nostro territorio.
Per questa ragione la processione del SS. Cristo Flagellato alla Colonna si svolgerà in totale assenza di fuochi pirotecnici e di fiaccolate e nelle strade principali percorse dal Simulacro non sono state installate artistiche luminarie, segno evidente della festa e dello stato d’animo dell’intera popolazione.
A questa consapevole scelta della Rettoria e del Parroco, sostenuta dal Consiglio Pastorale e da tutta la Comunità parrocchiale, è ora opportuno che segua una convinta adesione dei fedeli, ai quali chiediamo per quest’anno di non approntare luminarie e fiaccolate nelle strade, per manifestare concretamente piena solidarietà alle vittime della guerra e per assecondare lo stile austero scelto per la Settimana Santa 2022, nella fiduciosa speranza che il prossimo anno il popolo ispicese possa celebrare i suoi secolari riti con la devozione e la “festa” di sempre.
Con questi sentimenti e con umiltà consegniamo queste nostre scelte - sofferte, ma convinte - al cuore e alla mente di ciascun ispicese.
   
     
 
 
 
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