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Ha avuto luogo ieri sera, nello splendido scenario dell’atrio del Casino Bruno di Belmonte, la presentazione ufficiale del numero 12 della rivista “Hyspicaefundus”, edita dalla Società Ispicese di Storia Patria con il patrocinio del Comune di Ispica.
Presenti alla serata, oltre al Comitato di Direzione, anche il Sindaco di Ispica Piero Rustico e l’Assessore alla Cultura Patrizia Lorefice, nonché i collaboratori della rivista ed un numeroso ed incuriosito pubblico, che da sempre onora tutti gli appuntamenti culturali inseriti nel cartellone dell’Estate Ispicese.
La rivista, giunta ormai al sesto anno di pubblicazione, vanta un buon numero di appassionati, grazie soprattutto al sapiente lavoro dei suoi redattori, che propongono, ad ogni uscita, molti temi interessanti e storie inedite, corredate da foto d’epoca e riproduzioni dei documenti originali.
Durante la serata sono stati presentati i dieci articoli che compongono il sommario: “Guglielmo d’Aragona” e “Il Notaio Antonino Moltisanti” di Luigi Blanco, “Le gabelle nel XVIII secolo” di Vincenzo Asta, “Un Regio Commissario a Spaccaforno” e “La Banda Musicale Cittadina” di Francesco Fronte, “’A jastima” di Lorenza Moltisanti, “L’inchiesta parlamentare del 1875-76” di Emiliana Agnello, “Il Maestro Antonio Carrieri” di Rosaria Piazzese, “Diario Periferico” di Evelina Barone e “Preziosa Bruno di Belmonte” di Daniela Fava.
“Sono particolarmente legato a questo progetto e fiero del grande lavoro che svolge questa rivista – ha dichiarato a margine della presentazione il Sindaco Piero Rustico – Un lavoro certosino, alimentato dalla passione e dalla sete di sapere, che non manca di sorprenderci, ad ogni numero in uscita, per il gran numero di aneddoti e notizie storiche che è possibile ritrovarvi e riscoprire. Ritengo che una tale opera di divulgazione e memoria meriti appieno il successo che riscuote, per via del grande servigio culturale che rende agli ispicesi, soprattutto ai giovani, che possono così ripercorrere la via che porta alle antiche radici della nostra comunità”.
La serata è stata caratterizzata dalle interessanti rivelazioni del critico d’arte Paolo Nifosì, che ha tenuto una conversazione sulle nuove scoperte circa l’epoca di realizzazione degli stucchi dell’Annunziata. Secondo il professore Nifosì gli stucchi dell’abside e della volta della Basilica della SS. Annunziata non risalgono alla metà del Settecento, ma piuttosto all’inizio dell’Ottocento e sono da attribuire non a Giuseppe Gianforma, ma a Giuseppe Gianforma junior, nipote di Giuseppe Gianforma, padre di Gioacchino e Giovanni. Paolo Nifosì ha così sintetizzato la sua interessantissima scoperta: “Tutto nasce dall’osservazione dell’impaginazione degli stucchi di connotazione neoclassica: la dinamica rettangolare dei pannelli è infatti lontana dal movimento circolare degli affreschi rococò di S. Maria Maggiore”.
   
     
 
 
 
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