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    04.05.2015 - Grande pubblico per il comizio di fine mandato del sindaco Piero Rustico ieri sera in Piazza dell’Unità d’Italia
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    Pubblico delle grandi occasioni ieri sera in Piazza dell’Unità d’Italia per il comizio di fine mandato del sindaco Piero Rustico. Sul podio con il Sindaco gli assessori Teresa Amendolagine e Paolo Mozzicato, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Quarrella, nonché Luigi Ammatuna, Sindaco di Pozzallo, Corrado Bonfanti, Sindaco di Noto, Paolo Buscema, Sindaco di Monterosso Almo, Filippo Cavallo, Vicesindaco di Vittoria, Franca Iurato, Sindaco di Santa Croce Camerina, Giuseppe Nicosia, Sindaco di Vittoria, Nino Savarino, già Sindaco di Rosolini, Filippo Spataro, Sindaco di Comiso, e Franco Susino, già Sindaco di Scicli.
    È così, in maniera aperta e confidenziale, che Piero Rustico ha voluto concludere il suo mandato e ha voluto congedarsi dai suoi concittadini. Cinquantasette minuti nei quali il Sindaco ha dato voce in modo spontaneo ai suoi pensieri e alle sue emozioni frutto di dieci anni di successi e di insuccessi, di importanti realizzazioni e di sofferenze da lui non volute ma inflitte alla città da chi ha egoisticamente preferito assoggettarla ad un dissesto, scrivendone la sua pagina più buia: «Quante menzogne sono state dette per mascherare la bassezza politica e umana di chi ha voluto il dissesto andando contro ogni mio tentativo di scongiurarlo!».
    L’occasione è stata propizia per ricordare alla cittadinanza le tantissime opere pubbliche realizzate, un elenco interminabile, specchio di un decennio in cui la città ha vissuto una stagione felice dal punto di vista della sua crescita sociale, turistica, culturale e ambientale.
    «Chiudo questi miei dieci anni – ha concluso il Primo Cittadino – con la certezza di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, sacrificando tutto e tutti al mio impegno e al Bene comune; con la consapevolezza di non essere stato sempre capace di fare le cose che gli ispicesi avrebbero voluto; profondamente gratificato da tutto quanto il ruolo di sindaco mi ha permesso di sperimentare; straordinariamente arricchito da una esperienza politica e umana unica e irripetibile; fortemente segnato dai tanti tradimenti politici e personali, frutto della miseria umana e del mio non piegarmi mai dinanzi alla violenza e al ricatto. Ma altrettanto fortemente segnato dalle tantissime e spontanee attestazioni di stima e di amicizia, un tesoro inestimabile che mi lasciano tanti concittadini che hanno creduto in me dall’inizio alla fine, senza tentennamenti e con sempre rinnovata fiducia.»