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    12.01.2010 - CELEBRATO IL 317° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO DEL 1693
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    Ha avuto luogo ieri pomeriggio, 11 gennaio 2010, presso la Chiesa di S. Antonio Abate, la solenne cerimonia di commemorazione, nel 317° anniversario, del terremoto dell’11 Gennaio 1693 che distrusse l’antica Spaccaforno.
    La celebrazione ha avuto inizio sul sagrato della Chiesa, l’unica dell’epoca ad aver resistito al sisma, con il picchetto d’onore e lo sparo di tre salve a cannone; all’interno del tempio, il M° Giannino Amore ha eseguito con l’organo le due marce funebri della tradizione ispicese, ‘SS. Cristo alla colonna’ e ‘SS. Cristo con la croce sulla via del Calvario’, dando inizio alla funzione religiosa presieduta dal Parroco Don Giuseppe Stella.
    Il rito, molto partecipato da numerosi cittadini ed autorità civili e militari, nonché da una rappresentanza dell’Amministrazione comunale, si è concluso con il discorso commemorativo del Sindaco Piero Rustico: “Nonostante una devastazione di così grande portata, sia in termini di morte e distruzione che dell’enorme senso di dolore e di disperazione lasciato nell’animo dei sopravvissuti, per loro oggi bisogna avere sentimenti di ammirazione, in quanto in condizioni simili, pensare di ricostruire quanto perduto non sarà stata impresa facile. L’ottimismo e la determinazione che ebbero i nostri padri nel ricostruire Ispica più bella e più sicura di prima fu, per le successive generazioni, la più alta dimostrazione di quello straordinario senso di appartenenza, di quello smisurato amore che li teneva ben saldi verso un obiettivo comune e reale: la nuova città, la nostra Ispica” ha sottolineato il primo cittadino, in un significativo passaggio della sua orazione.
    Formatisi in corteo, le autorità ed i cittadini presenti hanno mosso, quindi, verso un suggestivo affaccio sul Parco Forza, da dove Don Stella ha recitato la preghiera di suffragio e benedizione in memoria delle vittime ed il Sindaco Rustico ha lanciato dei fiori verso la sottostante Cava, quale gesto simbolico di omaggio e ricordo dei tanti che perirono nel terremoto.