È stato inaugurato nella serata di sabato 18 luglio scorso il nuovo impianto di pubblica illuminazione di Via Ucca Marina e di Via della Malva, importanti arterie della fascia costiera ispicese, densamente abitate e molto transitate nel periodo estivo.
La definitiva messa in funzione di questo impianto è l’ideale prosecuzione dell’inaugurazione svoltasi l’8 Aprile scorso, quando il Sindaco, con una semplice ma significativa cerimonia, accese tutti i nuovi fari dell’impianto cittadino di illuminazione pubblica; in quella occasione furono illuminate zona 167, zona S. Maria Maggiore, zona centro storico (in particolare via Roma e relative adiacenze), zona SS. Annunziata, zona S. Antonio e Madonna del Carmelo.
Già in quella circostanza, il primo cittadino aveva avuto modo di sottolineare l’importanza di questa ‘grande opera’, portata a compimento dalla sua Amministrazione Comunale, che assume rilevanza ancora maggiore se si considera il pesante contenzioso con la ditta IECI di Palermo rinvenuto sin dal suo insediamento, e le pessime condizioni generali in cui versava l’impianto.
“Sono molto felice di poter essere qui stasera – ha esordito il Sindaco Rustico – assieme ai miei concittadini, ad inaugurare questa importante opera, l’illuminazione pubblica di contrada Marina Marza, che gli ispicesi hanno aspettato per quasi quarant’anni. C’è un tempo per ogni cosa – ha proseguito il primo cittadino – e adesso è giunto il momento di dedicare la giusta attenzione a questa fondamentale parte di territorio, che per troppo tempo è stata lasciata a se stessa e della quale intendo adesso prendermi cura con interventi sostenibili e mirati, come quattro anni fa indicai nel mio programma elettorale. Ho voluto assieme a me stasera tutti gli Assessori, l’ingegnere Saverio Piazzese, curatore del progetto e direttore dei lavori, ed il R.U.P. ing. Giovanni Solarino, per ringraziarli pubblicamente per il grande lavoro che hanno svolto e per sottolineare che un grande risultato, quale è questo che abbiamo raggiunto, è sempre frutto di competenza e cooperazione”