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    08.11.2011 - INTERVISTA * - Severa risposta del sindaco Piero Rustico al documento del movimento "Libertà e buongoverno"
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    * di MARIAGIOVANNA GRADANTI

    È piccata e severa la risposta del sindaco di Ispica Piero Rustico al documento rilasciato alla stampa dal leader del movimento ‘Libertà e buongoverno’, Pippo Barone, riguardante la paventata “privatizzazione” del cimitero comunale, sul quale abbiamo interrogato il primo cittadino.

    Sindaco, in questi giorni il dibattito cittadino è stato monopolizzato dalla paventata ‘privatizzazione’ del cimitero comunale. Può spiegarci in che modo l’Amministrazione comunale intende affidarlo in gestione?

    “E’ molto semplice: in nessun modo! Prendo atto, e lo faccio con estremo disappunto, che anche il movimento cittadino ‘Libertà e buongoverno’ si è accodato al modus operandi del resto della minoranza politica che siede in Consiglio comunale: ritengo che esecrare pubblicamente presunti atti di indirizzo e millantare proponimenti di questa Amministrazione comunale dei quali - si immagini - nemmeno io sono a conoscenza, sia il modo più ignobile e antidemocratico per fare opposizione”.

    Mi pare di capire che lei smentisca fermamente che l’Amministrazione da Lei guidata voglia dare avvio alla cosiddetta ‘privatizzazione’ del cimitero e, quindi, anche l’ipotesi circolata nei giorni scorsi di utilizzare il ‘project financing’ per raggiungere questo obiettivo …

    “Voglio essere molto chiaro al riguardo. Esiste, negli archivi comunali, un atto riguardante l’utilizzo della cosiddetta ‘finanza di progetto’ per il cimitero comunale, ma questo non è stato prodotto dalle Amministrazioni da me guidate. Invero, una ‘proposta per la concessione di costruzione e gestione dell’estensione cimiteriale’ è stata avanzata da una A.T.I. di Siracusa al Comune di Ispica in data 24/11/1998, quando, come i miei concittadini ben ricorderanno, non ero ancora stato chiamato a servire la mia Città nelle vesti di sindaco. Proposta che è stata assecondata dall’Amministrazione del tempo e non contrastata dalla successiva Amministrazione di centro-sinistra, al punto da fare invocare dall’A.T.I. proponente il diritto di ‘ritenere assentita’ la proposta formulata ai sensi della vigente legge regionale. Allo stato mi trovo a gestire una pesante eredità al riguardo, con l’obiettivo di evitare l’insorgere di un contenzioso pericoloso per il Comune. Mi piace rammentare, piuttosto, il nostro impegno profuso con dedizione e persistenza nei confronti del civico sepolcreto. Nel 2005, anno del mio primo insediamento a Palazzo di Città, al cimitero è stata dedicata la prima azione concreta del mio mandato: ci adoperammo in pochissimo tempo affinché esso venisse dotato dei gradoni di raccordo fra la parte vecchia e quella di più recente edificazione; e poi i tanti viali pavimentati e resi sicuri e decorosi, la costruzione del nuovo colombario, la realizzazione delle aiuole e la piantumazione dei nuovi alberi, i tanti piccoli e grandi segni di attenzione che abbiamo sempre mostrato per il decoro e la sacralità del luogo, nonché per le esigenze dei cittadini. Abbiamo fatto tutto ciò con le sole risorse comunali e non cedendo mai alla tentazione di rivendicare l’esistenza di quell’atto per coinvolgere terzi in questo continuo processo di miglioramento dei servizi e delle infrastrutture cimiteriali”.

    Anche per il futuro, quindi, si intende operare facendo affidamento sulle sole risorse comunali?

    “La liceità di una possibile ‘privatizzazione’ del cimitero mi pare concetto alquanto dubbio, almeno per come l’ha voluto intendere chi, in questi giorni, ha voluto impavidamente creare un allarmismo ingiustificato tra i cittadini con il solo fine di cavalcarne la conseguente ondata di malcontento e dimostrando, invece, di non aver compreso fino in fondo il funzionamento di quello che, tuttavia, rimane un fantasioso oggetto del contendere. Discorso a parte merita il ‘project financing’, ovvero l’accollo delle spese di realizzazione di un’opera pubblica da parte di privati, che potrebbe anche rappresentare in futuro un discreto compromesso tra la necessità di ampliare il camposanto ispicese e la oggettiva difficoltà a reperire le risorse economiche necessarie in questo particolare periodo di crisi. Ma, qualora questa scelta dovesse essere operata dall’Amministrazione comunale, giammai i miei concittadini potrebbero temere una gestione monopolistica, un aumento dei costi dei loculi o, nientemeno, un esborso ulteriore per la fruizione dei servizi cimiteriali. Sono aberranti maldicenze, opportunamente veicolate nel tentativo di dare corpo e spessore ad un’opposizione impalpabile e priva di argomenti validi a favorire un’effettiva crescita del confronto democratico cittadino”.

           

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