30.11.2012 -POLITICA - L’effetto Renzi cambierà il Pd
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Martedì Renzi a Porta a porta, mercoledì il confronto in tv su Raiuno tra Renzi e Bersani, ieri sera il segretario ospite di Vespa, e poi, a scendere, approfondimenti su tutti i canali televisivi e radiofonici pubblici e privati. Un'autentica sbornia comunicativa, probabilmente senza precedenti. Le primarie del Pd, tradotte nella sovraesposizione mediatica e nella lievitazione dei consensi di queste settimane, sono per il momento tutte rose e fiori, ma sono destinate a trasformarsi in spine un minuto dopo l'esito del ballottaggio. Non solo perché, chiunque ne sia il vincitore, dovrà affrontare le stesse difficoltà già sperimentate due volte da Prodi nel 1996 e nel 2006, ossia mettere insieme uomini e programmi incompatibili tra loro, ma anche perché gli effetti dentro il Partito democratico saranno molto forti, soprattutto a causa della sorprendente vittoria di Renzi nelle regioni rosse. E' chiaro che il boom fatto registrare dal sindaco di Firenze in quelli che erano considerati baluardi del segretario altro non è stato che un avviso di sfratto alla nomenklatura legata a Bersani che governa Toscana, Umbria e Marche, ma anche la stessa Emilia Romagna. Quelli a Renzi sono stati, in tutta evidenza, voti di chi si riconosce ancora nel Pd, ma chiede un grande cambiamento in quella parte d'Italia governata per sessant'anni dal sistema di potere comunista e post. La nomenklatura locale ha tentato di difendersi accusando il rottamatore di aver usufruito dei consensi degli "infiltrati" del centrodestra. La realtà è che i dirigenti del Pd hanno perso da tempo la capacità, e soprattutto la forza, di indirizzare le opinioni degli iscritti al partito. Se Bersani sarà confermato leader della coalizione di centrosinistra, comunque, sarà chiamato prima di tutto a ricercare un accordo col suo giovane sfidante, e poi a dare un segnale di discontinuità nelle candidature per rispondere alla domanda di rinnovamento emersa proprio nelle regioni rosse. Ci dovranno dunque essere bocciati eccellenti nelle liste - altrimenti lo faranno gli elettori, così come hanno fatto senza pietà in provincia di Ragusa - e questo aprirà un altro insidioso fronte di polemiche e di malumori. La sensazione è che l'effetto Renzi non si esaurirà con il ballottaggio, e che, anzi, segnerà l'inizio di una serie di sommovimenti destinati a cambiare in profondità il volto del Pd, perché è vero che le primarie non sono un congresso, ma c'è stata una conta che ha di fatto modificato gli equilibri interni del partito.