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    26.12.2012 - INTERVISTA * - Il sindaco Piero Rustico: "Mi ha veramente commosso la vicinanza delle Istituzioni, degli amici e di tantissimi concittadini"
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    * di DIEGO FLORIDDIA

    A due giorni dalla dimissione dall’Ospedale Maggiore di Modica, dove era rimasto una notte in seguito all’incidente occorsogli il 23 dicembre scorso nella sua abitazione, abbiamo incontrato il Sindaco di Ispica, Piero Rustico, per capirne di più su questa incredibile disavventura e per sentire le impressioni sull’accaduto direttamente dalla voce dell’interessato.

    In città si sono fatte le congetture più strane. In realtà, Sindaco, cosa è accaduto?

    “Si è trattato di un incidente domestico generato da una serie di concause fra cui il guasto di un manometro del bombolone del gas, che ha creato seri problemi alla combustione della caldaia per il riscaldamento, e il cattivo funzionamento di una parte della canna fumaria della stessa caldaia. Inspiegabile in un impianto realizzato a perfetta regola d’arte e con l’osservanza di tutte le norme tecniche previste dalla vigente legislazione, ma che comunque la fatalità ha voluto che avvenisse”.

    E poi?

    “La Provvidenza, tuttavia, aveva disposto diversamente dei nostri giorni, sicché il compleanno di mio padre da festeggiare insieme alla mia famiglia alle 18,30 di quel giorno, la mia riconosciuta puntualità, la presenza di spirito di mio fratello Silvano e l’essere lui medico, che ha intuito la gravità della cosa e ci trascinati fuori per respirare all’aria aperta, sono state tutte circostanze che hanno determinato il felice epilogo della vicenda”.

    Cosa ci dice del ricovero in ospedale?

    “Potevamo nella stessa notte tornare a casa perché il pericolo era scampato, essendo i valori dell’ossigeno nel sangue miei e di mia moglie tornati alla normalità, ma i medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica hanno preferito trattenerci in osservazione per maggiore cautela, dimettendoci dal reparto di Medicina, dove avevamo trascorso la notte, nella mattinata dopo tutti gli accertamenti e le visite che i protocolli prevedono. Sicché intorno alle 10,30 della vigilia di Natale abbiamo potuto salutare i medici e il personale paramedico e ringraziarli per la professionalità e l’attenzione con le quali ci avevano assistito nella pur breve degenza”.

    I concittadini l’hanno vista il giorno di Natale in piazza per lo scambio degli auguri. Ma si sentiva di farlo?

    “Per fortuna né io né mia moglie abbiamo avuto conseguenze di alcun genere e così abbiamo potuto trascorrere la vigilia di Natale in famiglia come tutti gli altri anni. Di conseguenza non ho voluto rinunciare agli auguri in piazza che da otto anni scambio, assieme agli altri amministratori, con i miei concittadini nella magica atmosfera che la banda musicale è sempre capace di creare. E’ stato un momento intenso e straordinario nel quale ho sentito forte l’affetto e la simpatia di tutta la città, assieme alla vicinanza istituzionale che non mi è certo mancata, prima fra tutte quella del Prefetto. Le visite che abbiamo ricevuto nella nostra casa, le innumerevoli telefonate, i messaggi di vicinanza e di compiacimento per l’esito felice della vicenda hanno accompagnato questo nostro Natale, che sicuramente conserveremo per sempre nella mente per i suoi momenti drammatici, per la commovente vicinanza dei nostri amici, ma soprattutto per gli straordinari attestati di simpatia e di affetto di cui siamo stati destinatari”.

    Cosa si sente di dire a conclusione di questa sua esperienza?

    “Un forte grazie a tutti. Particolare ai miei concittadini, specie a quelli senza nome, ma con un volto e con un sorriso che mai scorderò. Penso di avere un solo modo per ripagare tutti di tanto affetto: continuare a servire la mia città nel ruolo di sindaco con rinnovato impegno e con sincera gratitudine”.