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    15.11.2014 - Anche Ispica aderisce alla “Giornata mondiale della prematurità”
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    In occasione della giornata mondiale del bambino nato prematuro, l’Amministrazione Comunale ha aderito alla proposta avanzata dall’associazione “Nati per crescere” Onlus di Ragusa di illuminare, anche a Ispica, un monumento della città nei giorni 15, 16 e 17 novembre, “Giornata Mondiale della Prematurità”.
    Brillerà quindi anche a Ispica, per tre sere da oggi fino al 17 novembre prossimo, una luce viola, simbolo dei bambini nati pre-termine, e la città si unirà così a tutte le altre città del mondo che aderiranno all’iniziativa, in un simbolico abbraccio che avvolgerà tutti i bambini nati prematuri e tutti gli adulti che a loro si dedicano, genitori o strutture sanitarie che siano.
    Dal 2008 la “Giornata” è stata celebrata in Europa da gruppi di genitori e dal 2011 per la prima volta a livello mondiale. Ora è una ricorrenza riconosciuta e che coinvolge più di 60 paesi in tutto il mondo.
    «Abbiamo prontamente accolto l’invito ad aderire a questa iniziativa – ha dichiarato il sindaco Piero Rustico, annunciando che sarà la Chiesa Madre il monumento scelto per essere illuminato di viola nella nostra città - perché riteniamo che sia un modo per essere vicini a tutti coloro che vivono la realtà di una nascita pre-termine con tutto quello che questo comporta, sia per i genitori sia a livello sanitario. Riteniamo che sostenere le associazioni, principalmente formate da genitori che hanno vissuto o che vivono questa esperienza, sia un segno di attenzione verso la vita perché sono obiettivi di grande rilevanza quelli che l’associazione “Nati per crescere” si propone.»
    La pronta e convinta adesione dell’Amministrazione Comunale all’invito dell’associazione “Nati per crescere” e della concittadina pediatra Carmela Giurdanella scaturisce dal fatto che non è difficile immaginare cosa significhi il sostegno morale e psicologico ai genitori dei bambini nati prematuri; l’aiuto materiale alle famiglie di questi neonati che vivono anche il disagio sociale ed economico; la sensibilizzazione degli operatori sanitari sull’umanizzazione della cura, della bioetica e della comunicazione; il sostegno a favore della ricerca scientifica nel campo della neonatologia e dell’aggiornamento professionale; l’acquisizione di nuove apparecchiature per migliorare la sopravvivenza, la salute e la qualità della vita dei neonati; l’informazione e la sensibilizzazione della cittadinanza, delle istituzioni e delle autorità locali sulle problematiche dei neonati pre-termine e/o con difficoltà e sulle loro ripercussioni nella famiglia; la regolamentazione di donazioni e di contributi pubblici e privati. Basta guardare un neonato per provare la gioia di una vita che nasce per la quale si è disposti a tutto; basta guardare un neonato in una incubatrice per pensare che lì quel piccolo ha iniziato la sua vita combattendo senza la forza del battito del cuore della propria madre, per ritenere che ogni sforzo debba essere compiuto per sostenere lui e tutti coloro che con lui soffrono e per lui agiscono.
    L’assessore alla Sanità Teresa Amendolagine, presentando l’adesione della Città di Ispica alla “Giornata”, ha così concluso: «Al giorno d’oggi la scienza ha fatto passi da gigante e si può dire che in gran parte dei casi i bambini nati prima della 37esima settimana hanno ottime possibilità di recuperare completamente. Già la storia è piena di personaggi illustri per i quali l’essere prematuri alla nascita non è stata certo una condizione invalidante. Isaac Newton e Albert Einstein ne sono due esempi eccellenti. Ma non c’è bisogno di alcuna dimostrazione per sottolineare che il prematuro ha dei diritti di cui deve godere, prima di tutto il diritto alla vita, e che ogni impegno nella ricerca, nell’informazione e nel sostegno morale e materiale è un diritto-dovere. Non è a caso che anche per loro l’Italia, prima nazione al mondo, abbia stilato una “Carta dei diritti dei bambini prematuri”. La luce viola che illuminerà la Chiesa Madre vorrà essere una conferma della sensibilità che Ispica esprime sempre per i temi umanitari.»